Quattro domande al campione mondiale Thomas Tutzer:
Congratulazioni per la conquista del titolo mondiale cuochi! Come hai festeggiato la vittoria e, soprattutto, pensi che sia ora di godersi una pausa di meritato riposo?
È una conquista che abbiamo festeggiato come si deve, già ad Abu Dhabi assieme all'intera squadra dell'Alto Adige, al nostro ritorno a Castel Mareccio e poi ancora all'hotel Bad Schörgau. Negli ultimi mesi siamo stati un gruppo molto affiatato, noi della squadra altoatesina/italiana, e ormai ci sentiamo parte di una stessa famiglia. Momenti di riposo non ce ne sono stati. Due giorni e via, di nuovo ai fornelli del Ristorante Gourmet Alpes all'hotel Bad Schörgau, perché questo è un periodo di grande lavoro: in ottobre l'albergo è pieno.
Sei ancora molto giovane, con i tuoi 21 anni. Quando hai scoperto la passione per questo mestiere e quali sono state le tappe fondamentali della tua formazione?
Ho scoperto di avere questa passione già a 11-12 anni, quando la nonna era solita farci visita tutti i martedì sera. Assieme a lei, cucinavo per mamma e papà. Preparavamo allora piatti classici, come gli arrosti, i risotti e i piatti di pasta, che aveva imparato a cucinare da bambina, ma nonna mi lasciava anche la possibilità di provare a fare qualcosa di nuovo. Quanto alla formazione professionale le tappe principali sono state lo studio alla Scuola provinciale alberghiera Kaiserhof di Merano e il primo tirocinio pratico di cucina al Ristorante Braunwirt di Sarentino, sotto le ali di Gottfried Messner. A 15 anni mi è stata offerta l'occasione di lavorare sotto la guida dello chef Egon Heiss al Bad Schörgau. Mentre ancora studiavo, ero solo un assistente ma poi sono rimasto fino ad oggi in quella cucina, vedendo e imparando tantissimo da Egon Heiss. Il suo sostegno è stato fondamentale, mi ha sempre dimostrato il suo massimo appoggio. Tutto quello che sono oggi lo devo a lui. Ma, certamente, è stato importante anche il mese di tirocinio in Svizzera, con Andreas Caminada, uno dei 50 chef migliori al mondo, o anche il periodo trascorso con Hans Haas nel ristorante cult di Monaco, il Tantris: esperienze straordinariamente valide per la mia carriera.